Page 31 - RR-D2060 MARZO APRILE 2018-19
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RIVISTA ROTARY D2060

ADRIANO VISENTIN
IMPRENDITORE ILLUMINATO

Con lui la Rotary Foundation è diventata adulta.

di Giandomenico Cortese

Adriano Visentin.                                                  del Distretto 2060 gli deve molto: meticoloso, indispensabile
                                                                   segretario del Governatore Gianpiero Mattarolo nell’annata
Intendeva l’amicizia come esercizio di conoscenza, di recipro-     2000/2001 (aveva presieduto il suo club, Bassano del Grappa,
cità, di benevolenza (e la praticava, sempre, con entusiasmo).     nel 1997/98), aveva poi animato la Rotary Foundation per
Nessun aggettivo elogiativo che gli si potesse attribuire sa-      lunghe stagioni, facendola crescere con la passione con cui
rebbe stato mal posto. Rotariano, dal 1978, per oltre 40 anni,     si segue un figlio (meritandosi 8 Paul Harris Fellow, per dire
Adriano Visentin, imprenditore, diplomato Perito industriale al    della dovuta riconoscenza), e lui di figli, con la sua Maria
“Rossi” di Vicenza, genuino interprete della laboriosità a Nord    ne aveva generati ben 5 (Federico che lo ha succeduto alla
Est, ci ha lasciati improvvisamente all’inizio del 2019, ottanta-  guida dell’azienda di famiglia, la Mevis, rotariano di Bassano
duenne, ma dallo spirito veramente giovane, se la giovinezza       Castelli, attualmente presidente del CUOA e Vice presidente
è l’età in cui prevalgono ancora i sogni sui ricordi. Il Rotary    nazionale di Federmeccanica, Fabio oggi nel club di Bassano
                                                                   del Grappa, le gemelle Lucia e Luisa e l’ultimogenito Andrea,
                                                                   ora alla guida della Delegazione di Confindustria Bassano).
                                                                   Adriano si stava godendo i suoi 18 nipoti, altra entusiasmante
                                                                   ricchezza di una grande famiglia. Un Rotariano esemplare,
                                                                   dicevamo, illuminato protagonista della realtà sociale e civile.
                                                                   Nel 1961, dopo una esperienza di insegnante, aveva fondato
                                                                   con la moglie Maria la Mevis, a Rosà, nel Vicentino, il paese in
                                                                   cui era nato, un “mollifico” che oggi occupa più di 400 dipen-
                                                                   denti, con aziende in Slovacchia e in Cina, intuita e gestita con
                                                                   vivacità e lungimiranza, con rappresentanze delle maestranze
                                                                   in consiglio di amministrazione e nei gangli strategici della
                                                                   programmazione. L’incontro con lui, puntuale, disponibile
                                                                   ed esigente, in ogni settore in cui si impegnava, produceva
                                                                   passione coinvolgente. Era accogliente e sensibile. Un visio-
                                                                   nario, tenace e generoso, illuminato e fedele a quella cultura
                                                                   rurale che ha alimentato tanta etica civile. La sua missione: il
                                                                   servizio. Ha incarnato lo spirito vero del Rotary. Anche se con
                                                                   umiltà rifletteva ed ammetteva: “Per 18 anni sono stato un
                                                                   ‘imboscato’. Poi quando, dopo varie insistenze degli amici, ho
                                                                   accettato di fare il presidente del club, ho scoperto il Rotary,
                                                                   i suoi valori, la sua funzionalità”. Ed ha cominciato a viverlo,
                                                                   davvero, senza limiti in tutte le sue straordinarie potenzialità.
                                                                   Fino alla fine.

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