Page 21 - RR-D2060 MARZO APRILE 2018-19
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RIVISTA ROTARY D2060

La sala del Forum.                                                    le effigi e i simboli del regime. Siviero cancellò un personaggio
                                                                      a cavallo - probabilmente Mussolini - e un’iscrizione scolpita
Carabinieri per fronteggiare la depauperazione del più grande         sulla montagna che riportava la data XIV (quattordicesimo
museo al mondo: l’Italia. Ma anche per coltivare la "Cultura          anno dell’era fascista); ridimensionò l’arco romano e l’aquila
delle restituzioni", che oltre a riportare in Italia le opere che     e intervenne pesantemente sulla fisionomia dei personaggi.
attraverso le vie più varie si trovano all’estero, restituisce opere  E solo a partire dal 2015 - grazie al materiale documentario
d'arte di proprietà straniera che si trovano in Italia.               disponibile sullo stato originale dell’opera - è iniziato il restauro
Giuseppina Perusini, docente di Storia delle Tecniche Artistiche      che l’ha riportato alla fisionomia autentica. Una storia, questa,
e del Restauro dell’Università di Udine, ha affrontato il tema        emblematica delle connessioni tra Arte e censura più di ogni
“La censura nelle opere d’arte” partendo dall'iconoclastia            altra. Ma anche di come l’Arte e la Storia siano chiamate a
dell'impero Bizantino, passando per la censura che colpì anche        ‘fare i conti’ l’una con l’altra. Non meno coinvolgente è stata la
le nudità di Michelangelo dopo il Concilio di Trento e arrivando      relazione dell’artista argentino Ricardo Cinalli, di discendenza
fino a monasteri del Kosovo gravemente danneggiati, quando            italiana, che ha illustrato l’imponente affresco che ha realizzato
non distrutti, dall’odio interetnico.                                 nel 2007 sulla controfacciata del Duomo di Terni: una grande
Particolarmente illuminante è stato l’intervento di Eliana Billi,     Resurrezione dominata da un Cristo che sale al cielo tirandosi
storica dell'Arte che ha curato il restauro dell'affresco “L’Italia   dietro due reti cariche di figure umane nude o seminude. Una
fra le Arti e le Scienze”, realizzato da Mario Sironi nel 1935        rappresentazione che ha non poco indignato molti, pubblico
nell'Aula Magna dell’Università La Sapienza di Roma. Ne ha            e critica. Ma, anche qui, l’Arte guarda avanti e “resta”, com’è
anzitutto ricordato la storia, a cominciare da quando Mussolini,      rimasto l’affresco, che non suscita più grande scalpore. Infine,
su indicazione di Marcello Piacentini, (architetto della Città        l'architetto Francesco Trovò, dello IUAV di Venezia ha declinato
Universitaria) affidò a Sironi “il compito arduo di illustrare        il ruolo degli Enti e della normativa di tutela per gli apparati
il fascismo”. Compito che il pittore svolse in soli due mesi          decorativi antichi e nuovi. A chiusura della mattinata sono stati
con un grande affresco di oltre 90 mq di superficie che fu poi        anche consegnati gli attestati di partecipazione ai borsisti dei
danneggiato gravemente durante la guerra e restaurato negli           corsi di Tecnica dell’Affresco, e un riconoscimento ai Club Abano
anni Cinquanta da Carlo Siviero che, nel mutato contesto stori-       Terme - Montegrotto Terme, Belluno, Codroipo – Villa Manin,
co-politico, occultò sommariamente sotto spessi strati di colore      Conegliano, Este e Feltre che hanno finanziato il Service per
                                                                      l’affresco. Secondo il Governatore Riccardo De Paola, “È par-
                                                                      ticolarmente significativo lo sforzo che i rotariani stanno com-
                                                                      piendo per riaccendere l'interesse su un linguaggio pittorico la
                                                                      cui memoria è conservata in un patrimonio immenso che, nella
                                                                      percezione comune, sembra riguardare solo il passato”. I rela-
                                                                      tori del Forum hanno, invece, dimostrato la vivacità e l’incisività
                                                                      di un linguaggio che, da tempo immemore, richiede tecnica e
                                                                      talento, certo, ma anche una visione precisa per lasciare segni e
                                                                      lanciare messaggi incisivi che sfidano il tempo, poiché capaci di
                                                                      ‘guardare avanti’ come solo l’Arte sa fare. Inoltre, ha terminato
                                                                      De Paola “le numerose iniziative realizzate da molti Club per
                                                                      il restauro di affreschi storici e l’impegno della Commissione
                                                                      Distrettuale Rotary per l’Affresco e della Scuola Internazionale
                                                                      per l’Affresco, ci indicano che l’interesse per questa tecnica è
                                                                      non solo vivo, ma anche propositivo”.

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