Page 34 - RR-D2060 GENNAIO FEBBRAIO 2018-19
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RIVISTA ROTARY D2060

La postazione di Radio Ghetto nella tendopoli.                          I braccianti impegnati nella raccolta dei pomodori.

identificare i bisogni della popolazione. Già da settembre 2015,        anche epidemiche. Altre attività necessarie sono state l’indivi-
è stata inoltre garantita la presenza quindicinale di alcuni medici     duazione dei referenti dei ghetti che hanno guidato l’assistenza
e infermieri, che hanno avviato i primi interventi di assistenza        sanitaria e la formazione rivolta ai referenti e alla popolazione
sanitaria primaria in alcuni dei ghetti più densamente abitati.         dei ghetti, su temi delle prevenzioni e delle norme igieniche -
Grazie all’attività del Rotary Club Padova nel 2018 il progetto         sanitarie, e, infine, un censimento dei ghetti. Si è trattato di un
ha avuto la possibilità di attivarsi ampliandosi ulteriormente.         progetto di € 120.000 e il Rotary Club Padova vi ha concorso nel
I beneficiari diretti del progetto sono state le popolazioni dei        2018 con € 15.000. L’intervento nelle scuole è stato il secondo
cinque ghetti più abitati mentre quelli indiretti gli abitanti della    obiettivo del progetto ed è stato finalizzato a costruire una col-
provincia di Foggia che sono stati, giorno dopo giorno, a contat-       laborazione tra Medici con l’Africa Cuamm, Rotary Club Padova
to con queste popolazioni con il rischio epidemico conseguente.         e gli istituti superiori di Padova ed ha permesso agli studenti del
L’obiettivo è stato di fornire assistenza sanitaria di base ai brac-    triennio di approfondire il tema specifico legato al diritto alla
cianti agricoli migranti che popolano i ghetti. In questo modo il       salute in Africa. Ieri come oggi parole come “immigrato”, “im-
progetto ha anche avuto un risvolto sociale e d’integrazione di         migrazione”, “flussi migratori” permeano la nostra quotidianità
queste popolazioni che sono abbandonate a loro stesse con il            e catalizzano l’attenzione di tutti. Gli sbarchi nel nostro paese
rischio di proliferarsi di infezioni o malattie infettive. Per questo   sono all’ordine del giorno, vediamo su tutti i media le condizioni
abbiamo offerto assistenza sanitaria generale e specialistica           con cui queste persone arrivano e il modo in cui noi le “accoglia-
con la presenza di due equipe composte ciascuna da 2 medici, 1          mo”. Medici con l’Africa Cuamm da oltre 60 anni lavora proprio
infermiere, 3 volontari. L’obiettivo è stato d’iniziare con un’atti-    nei paesi da cui provengono queste persone. Il percorso che si è
vità strutturata e garantire la continua presenza settimanale sui       voluto proporre ai giovani studenti padovani ha mirato a cercare
cinque ghetti delle due equipe per realizzare tra le 4.000 e 5.000      di avvicinare alla realtà africana, stimolare un confronto e un
visite mediche l’anno. Ogni equipe ha avuto bisogno di un cam-          dibattito sui problemi collegati alle migrazioni, con un occhio di
per adibito a visite ambulatoriali e farmaci necessari. Attraverso      riguardo verso la salute di mamme e bambini, che sono il focus
quest’attività ci si è posti l’obiettivo di essere un punto di riferi-  dell’intervento del Cuamm. Perché solo avendo dato e dando a
mento per queste popolazioni, prendersi cura di loro e, a soste-        queste donne ed a questi piccoli uomini una speranza in più alla
gno e in collaborazione con il Sistema Sanitario Regionale, di          nascita e in condizioni di vita più dignitose, possiamo dire di aver
creare una prima forma di assistenza e prevenzione, di malattie,        fatto la nostra parte per costruire un mondo migliore.

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