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RIVISTA ROTARY D2060

Cosa fare allora? L’idea vincente potrebbe essere veramente il         Giuliano Cecovini.
Rotary. Il Rotary che è rappresentato all’ONU, il Rotary che è
stato tra i fondatori dell’UNESCO, il Rotary che ha preso posi-        noi, da rotariani, dobbiamo stimolare le autorità competenti alla
zione nella stesura della carta dei diritti dell’Uomo. Il Rotary che   conservazione e soprattutto all’illustrazione del patrimonio cul-
da sempre si occupa del benessere dei cittadini sia dal punto di       turale presente in ogni parte del globo certi che la conoscenza
vista della salute (programma Polio Plus- igiene e cultura sani-       e il rispetto per le opere del passato siano necessari per lo svi-
taria in varie parti del mondo) ma si occupa anche della tutela        luppo. Ecco quindi che nell’anno europeo della cultura e dell’ac-
ambientale e con i service dei suoi club di tutela del patrimonio      cessibilità museale lanciamo una sfida che ha come fine ultimo
storico, artistico e culturale. Il Rotary che non è fatto da apparati  il benessere di tutti. Il nostro Governatore Riccardo De Paola ha
o da Club anonimi. Il Rotary è fatto da donne e uomini attivi e        affermato “consapevoli che il rispetto e la tutela dell’Arte e della
presenti nella realtà quotidiana che operano e agiscono nell’in-       Cultura sono tasselli fondamentali, se non i più importanti, per
teresse della Società,                                                 la costruzione della pace e del benessere comunitario, nonché
Quindi il Rotary può essere o meglio è collegamento. Può avere         per le importantissime ricadute che questo comparto può avere
o meglio deve avere un ruolo ponte e di sintesi tra apparati bu-       nel nostro Paese e in tutto il mondo puntiamo alla creazione e
rocratici statali e il mondo reale.                                    al riconoscimento di un nuovo ambito d’azione.” Nostro com-
“ANTIQUA EXQUIRITE MATREM” così rispondeva l’oracolo di                pito quindi è, come commissione ”tutela patrimonio artistico
Apollo a Enea incerto sulla sua meta e su cosa fare. La risposta       e culturale”, in questi pochi mesi che ci restano, di lavorare a
dell’oracolo si adatta bene anche ai nostri giorni, giorni trava-      un’intesa tra Distretti Rotariani Italiani ed Europei per arrivare
gliati da rimpianti, scoramenti, ansie e speranze. È un responso       al Congresso Internazionale di Amburgo con una proposta ben
che oppone all’incertezza quotidiana la cognizione storica delle       definita per iniziare una nuova via d’azione rotariana.
lunghe esperienze che hanno costruito il nostro mondo, e che
hanno definito il carattere delle varie civiltà. La protezione dei
beni culturali e naturali, che sono veramente patrimonio dell’u-
manità, è sotto la responsabilità di tutti: Stato, Associazioni
Culturali e semplici cittadini. Il Rotary, diffuso in tutto il mondo,
vuole essere stimolo per far capire che il patrimonio artistico
e culturale appartiene a tutto il mondo e si differenzia per la
diversità delle culture e la molteplicità degli ambienti naturali.
La conoscenza della cultura propria di un popolo è la base per
un interscambio culturale tra i popoli e le Nazioni, interscambio
che è l’unica garanzia per un avvenire di pace e di serenità. È
necessaria quindi una cooperazione internazionale che cominci
da una migliore conoscenza dei beni così come da una corretta
informazione circa il loro reale valore storico, scientifico e cul-
turale. Dobbiamo preparare le giovani generazioni in modo che
possano apprezzare e proteggere quello che è il loro retaggio
culturale. Ma ciò va fatto non per promuovere un sentimento
di orgoglio nazionale perché bisogna esser coscienti che la
cultura, l’arte, le ricchezze naturali, ovunque si trovino, non
appartengono a questo o quel popolo ma appartengono a tutti
gli uomini, quelli di ieri, di oggi ma soprattutto di domani. Oggi

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